Una bambina divisa tra libertà e responsabilità, tra una vita avventurosa e vagabonda e il calore di una nuova famiglia è protagonista di questa delicata storia sul tema dell’adozione, ambientata in Italia all’inizio dei magici anni sessanta. Stellina è un’orfana di 11 anni, nata e cresciuta con il Circo Panagulis.
E’ circondata da acrobati e pagliacci e la sua compagna di giochi è la pantera Gala. Intraprendente e un po’ ribelle, da tutti amata e protetta.
Il suo sogno è di diventare un’acrobata come la madre, ma quando le istituzioni scoprono l’irregolarità della sua posizione, la separano dal Circo per mandarla in un orfanotrofio. Rifiutando ogni imposizione, Stellina fugge, invano inseguita dalla Polizia. Nel suo viaggio incontrerà loschi figuri e burocrati senza cuore, ma anche amici inaspettati e, soprattutto, Anna, una giovane insegnante che si prenderà cura di lei. Ma quando il passato farà ritorno, la bambina si troverà di fronte a una scelta lacerante…
Stellina è una serie complessa, dai molti centri: oltre al tema centrale del Circo, che attraversa tutta la serie, la protagonista si muove in molti ambienti diversi, a lei congeniali o (talvolta) ostili, e la struttura on the road della serie – come anche la sua impostazione “realistica” – ci consentono di dare un’occhiata (ovviamente a misura di bambino) all’affascinante ambientazione dell’Italia dei primi anni ’60. Man mano che gli episodi si snodano e la storia si avvia verso il lieto fine, Stellina si trova a compiere molte scelte, a diventare più matura e responsabile, in una parola a crescere, pur senza rinnegare del tutto la vecchia vita, ma cercando di fondere quanto di buono ha appreso con le nuove esigenze che gli si presenteranno. Questo aspetto rende Stellina un vero e proprio “romanzo di formazione” animato, che pur proponendo avventura e divertimento pone interessanti domande su comportamenti, scelte e le loro conseguenze.